“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare”

(Eraclito)

L’esperienza clinica mi ha spinto ad ipotizzare che la crisi del funzionamento psichico si crei ogni qual volta si verifica un cambiamento che obbliga a vedere una verità che non si voleva vedere, una verità nascosta dietro un giudizio menzognero di sé e degli altri. In questa situazione, non si può evitare di scegliere se restare nella caverna e vedere solo ombre o uscirne e correre il rischio di entrare in contatto con ciò che è nella luce.
Il dolore è effettivamente terribile, quasi insostenibile, quando si accede alla verità; i sintomi psichici o somatici vengono allora in nostro soccorso.

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